Dalle passerelle dell’alta moda a quelle sposa: i fiori, in versione macro, al centro delle tendenze bridal, non solo per allestimenti e bouquet. Di Giuliana Parbiago
«Dopo le donne, i fiori sono le creature più divine» diceva Christian Dior e infatti per la sua prima sfilata, in avenue de Montaigne, spese una fortuna proprio in decori floreali.
Forse aveva ragione se alla loro bellezza pochi sanno resistere e se Capucci dichiarò che i suoi splendidi colori non erano frutto della sua fantasia, ma solo dell’osservazione dei giardini circostanti.
E i fiori sono esplosi quest’anno, gentili ma prepotenti e hanno invaso prima le passerelle dell’alta moda poi ogni capo del guardaroba, accessori compresi.
Fiori invadenti, macroscopici, voluminosi, importanti, esuberanti, fiori dalla testa ai piedi che hanno iniziato con le acconciature per spingersi fino ai sandali, fiori che sono fragili bijoux, scelta personale di abiti dalla linea semplice, decori totalizzanti persino al maschile: saranno il tema portante alla prossima edizione di Pitti Uomo.
E non si tratta di citazioni storiche: non fiori messaggio come quelli hippy, non le microcorolle ingenue e timide degli abiti ottocentschi, non quelle dalla sagoma precisa dei tratti Liberty e neppure le citazioni pittoriche dello stile Madame de Pompadour, ma fiori grandi, giganteschi, decisamente fuori scala che non si possono ignorare, naturalistici o inventati, basta avere l’orgoglio di indossarli e di non temere l’esagerazione.
Fiori che si concentrano in un punto (a cerchietto, a collana, in vita), che fanno ghirlanda, che si dispongono a corona. Un punto focale anche per la sposa, con una sola regola: non devono in nessun modo entrare in conflitto con quelli del bouquet.