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Cleaning Stations: per una politica del design contemporaneo consapevole, operativa, eco-compatibile. 

24 Hours air pollution Cleaning StationsAlla settimana milanese che celebra il design, abbiamo scoperto Cleaning Stations, un progetto innovativo che promuove nuove modalità attive di resilienza all’inquinamento indoor dell’aria, per ottenere spazi di vita e di lavoro più armoniosi, empatici, sani e salubri.

Il progetto è in esposizione dal 30 Marzo fino al 9 Aprile presso gli spazi di Mari&cò, il concept milanese di Antonella Rossi, in via Ampola 18, zona Ripamonti.

Si tratta del design di sistemi modulari che sfruttano la capacità di particolari piante di combattere attivamente l’inquinamento in uffici e ambienti domestici, messi a punto da Urban Symbiosis Design, studio nato dalle ricerche di Pietro Follini, maturate negli anni attraverso i suoi percorsi creativi e progettuali tra arte, design e comunicazione. Il lavoro di Urban Symbiosis Design si iscrive all’interno delle più recenti tendenze di progettazione interessate alla rinegoziazione del rapporto tra città e natura.

 

Agile evoluzione rispetto alla complessità di installazione e manutenzione dei Green Walls, queste strutture dinamiche forniscono soluzioni spaziali di estrema semplicità, essenzialità e di facile mantenimentoNuovi scenari d’uso dell’oggetto di design, a sostegno della salute umana nella sua interazione con gli spazi chiusi.

Il progetto Cleaning Stations nasce per risolvere il problema dell’air pollution, ovvero l’inquinamento indoor responsabile dell’indice negativo dello IAQ (Indoor Air Quality).

Mari&cò Milano catering

Il sistema è costituito da moduli geometrici che, ispirati a morfologie propriedell’ecosistema, ospitano Bromeliacee (in particolare Tillandsie), piante d’appartamento che combattono l’air pollution grazie alla loro capacità di iper-accumulatori. Queste agiscono come filtri naturali d’aria attraverso il metodo della biofiltrazione simbiotica, contrastando l’inquinamento in casa e in ufficio e purificando l’aria.

Le ricerche scientifiche attestano infatti che la capacità di assorbimento di sostanze inquinanti da parte delle piante Bromeliacee raggiunge 0.2 milligrammi per chilogrammo di pianta.

mariencò milano-ilmatrimoniodeisensi-2cLe Cleaning Stations sono quindi strutture dinamiche, progettati ad hoc per la tipologia dell’ambiente in cui si inseriscono, che forniscono una soluzione spaziale di estrema semplicità e di facile mantenimento, considerabile come agile evoluzione rispetto alla complessità di installazione e manutenzione dei Green Walls.

Secondo i dati della Comunità Europea passiamo fino al 90% del nostro tempo in ambienti chiusi1, in casa come negli uffici, dove l’aria indoor è molto più inquinata di quella esterna. Tale condizione dipende da sostanze chimiche tossiche, rilasciate ad esempio da mobili e tappeti o dagli stessi materiali di costruzione, intrappolate cronicamente da sistemi di ventilazione chiusa. Radiazioni elettromagnetiche e polveri sottili provenienti da tecnologia per ufficio o da uso domestico (stampanti, monitor di computer, televisori, elettrodomestici), così come i gas tossici dei prodotti per la pulizia, sono tutti vettori che creano luoghi altamente inquinati; soprattutto se accompagnati da luci fluorescenti, aria calda eccessiva secca e accumulo di ioni positivi.

L’esposizione a sostanze chimiche e a microrganismi presenti nell’aria può provocare gravi rischi per la salute, la maggior parte dei quali rientra nella “Sindrome dell’edificio malato” (SBS – Sick Building Syndrome), individuata solo in tempi recenti. Questa sindrome ha un elevato impatto sociale e si manifesta attraverso sintomi come mal di testa, stanchezza, malessere, vertigini, difficoltà di concentrazione e tensione, nonché spesso con sintomi specifici quali irritazioni agli occhi, al naso, alle vie respiratorie e occasionalmente alla pelle.

mariencò milano-ilmatrimoniodeisensi-2bCleaning Stations nasce quindi come nuova relazione progettuale, supportata dai risultati di sempre più numerosi studi scientifici, tra esseri umani e mondo vegetale. Questo nuovo rapporto è finalizzato a contrastarne gli effetti nocivi sull’uomo, attraverso il processo di biofiltrazione naturale negli ambienti chiusi, con il risultato di migliorare la qualità dell’aria interna.

 

Lo Studio propone la creazione di nuovi scenari d’uso dell’oggetto design, al quale conferisce un ruolo attivo all’interno di contesti distanti dall’universo ecologico, o naturale in generale. Tramite l’utilizzo di risorse sostenibili, come materiali di riciclo, sottoprodotti agricoli, resine biobased e piante depurative, o di readymade, l’oggetto è investito di un nuovo incarico quotidiano a sostegno della salute umana nella sua interazione con gli spazi chiusi.

Per questo lo Studio si rivolge in particolare a quel settore innovativo di aziende e comunità sensibili alla qualità del benessere lavorativi e più in generale alla Corporate Social Responsability (CSR).

L’approccio di Urban Symbiosis Design è trans-disciplinare, volto all’interazione di differenti profili professionali (arte, design, ricerche sociali, studi scientifici), per la costituzione di team organici ed eterogenei, interessati alla collaborazione su progetti specifici.

 

1 European Collaborative Action, report no 23; Ventilation, Good Indoor Air Quality and Rational Use of Energy in “Urban Air, Indoor Environment and Human Exposure”, 2003.