Data storica per il Comune di Milano: il 18 settembre ha debuttato, all’anagrafe di via Larga, il registro delle unioni civili. Sono state 18 le coppie, di cui 4 omosessuali, che hanno ufficializzato il loro legame iscrivendosi, mentre sono già 150 quelle in attesa. I primi a firmare, il giornalista Paolo Hutter con il compagno Paolo Oddi: solo 15 euro di attestato e 14.90 euro di marca da bollo per apporre la scritta “unione civile numero 00001 del Comune di Milano”. Ma perché, allora, c’è costato così tanto arrivare fin qui?
Presenti Gad Lerner, Marilisa D’Amico del Pd – prima firmataria della delibera sulle unioni civili – e Daniela Benelli, l’assessore ai servizi civici che spera che la delibera faccia d’impulso ad una legge nazionale. Va ricordato, infatti, che il certificato riconosce la convivenza delle coppie di fatto (al pari di quelle regolarmente sposate), ma ha valore solo per il Comune di Milano e non a livello nazionale. Un valore più simbolico che legale, insomma… ma sicuramente un simbolo di civiltà di questa città!
A chi attacca con parole dure la delibera, parandosi dietro l’obiezione meschina che tanto non porterà alcun vantaggio concreto alle coppie conviventi, chiediamo quindi un’azione concreta in questo senso… o no? Noi milanesi, intanto, ci sentiamo un po’ più europei.